Premio LericiPea Golfo dei Poeti 2023

9 giugno 2023
all’interno del Festival Internazionale di Poesia di Genova “Parole Spalancate”
ore 11.30 –Conferenza Stampa del Premio LericiPea Golfo dei Poeti 2023 – 69° edizione
Sala del Munizioniere, Palazzo Ducale – Genova
ore 18:30 – Premio LericiPea Edito
Cortile Maggiore, Palazzo Ducale – Genova

14, 15, 16 luglio 2023
Seconda edizione del Festival Ariel – LericiPea Giovani dedicato agli Under 35
Castello di Lerici Rotonda Vassallo – Lerici

31 luglio 2023 – ore 21.00
Premio LericiPea “Paolo Bertolani” al poeta Nevio Spadoni
Piazza Santa CroceLa Serra – Lerici

1 ottobre 2023 – ore 17.00
Premio LericiPea “alla Carriera” al cardinale Sua Eccellenza José Tolentino de Mendonça
Villa Marigola, Lerici

Data in via di definizione: Premio LericiPea “Liguri nel mondo”

Premio LericiPea 2023 - Gli Eventi

Conferenza Stampa Premio LericiPea Golfo dei Poeti 2023 - 69esima edizione

Premio LericiPea 2023 - I Premiati

Premio LericiPea "Edito" 2022 a Giovanni Ibello

Dialoghi con Amin di Giovanni Ibello mostra sin da subito una precisa volontà: non voler pagare alcun conto all’uso di “parole inutili”, come lascia intendere l’epigrafe di Cristina Campo posta in limine alla seconda parte dell’opera. 

La sua poesia si pone allora ossessivamente alla ricerca di una parola decisiva, accendendosi senza mediazione alcuna, scoccando come una freccia incandescente e giungendo ad altissima temperatura a chi la legge.

La sua poesia è immersa negli archetipi ancestrali che tuttora vibrano nell’uomo contemporaneo, quelli già riconosciuti dalla tradizione classica greca e dai saperi orientali, con una fitta serie di simboli e metafore in grado di mettere in connessione ogni estremo. Cattura con la pronuncia, al massimo dell’esattezza possibile, della bipolarità dell’Essere: uomo-universo, noto-ignoto, finitezza-infinità. 

«Ogni cosa rivela / quel nulla che siamo già stati», scrive Ibello. E non si parla solo di noi, non si parla solo del nostro attraversare la vita. C’è in gioco qualcosa di lontanissimo che non ci ha mai sfiorati e allo stesso tempo vicinissimo che ci abita. Forse è perfino l’universo che si fonde con noi.

La sua poesia è come una tela o una lastra fotografica in cui rimane impresso ogni occhio che vi passa sopra e invita poeta e lettore a formarsi un’immagine del mondo, condividendo memorie e vissuti, reali o immaginari che siano, in uno scambio che li avvicina prima e li accomuna poi nell’estraneità. 

Non sono pochi i poeti rintracciabili nell’opera di Giovanni Ibello autore di ampie e approfondite letture maestri (da Caproni a Sinisgalli per ricordare qui due grandi artefici di musica e geometria della poesia) che però sono così ben assimilati da sembrare compagni di un’avventura, quella poetica, cui Ibello talvolta ricorre chiedendo sostegno al suo cammino.

Il Premio LericiPea “Edito” 2023, nella sua rinnovata formula che da quest’anno vede per la prima volta concorrere alla designazione del vincitore unitamente alla Giuria d’Eccellenza e alla Proprietà la Giuria dei Lettori scelta tra critici, professori, giornalisti e scrittori di settore, esponenti di Istituzioni e Associazioni culturali e del mondo dell’imprenditoria letteraria e lettori accreditati della società civile, va a Giovanni Ibello, classe 1989. Si tratta di una voce nuova e originale che si delinea con personalità all’orizzonte della contemporaneità per solidità di scrittura e intensità di pensiero. E così, con questa scelta coraggiosa, il LericiPea rinnova la sua tradizionale sensibilità nel cogliere poeti ancora in fieri, con dinanzi un cammino in parte da scoprire, e sui quali credere.

Giovanni Ibello vive e lavora a Napoli. Nel 2017 pubblica il suo primo libro, Turbative siderali (premio Cittàdi Como per l’Opera Prima e premio dell’Osservatorio Letterario fondazione Lermontov). I suoi versi sono stati tradotti in sei lingue tra riviste, lit-blog e antologie di poeti italiani all’estero. Nel 2018 si aggiudica il premio Città di Fiumicino per la sezione “Opera inedita” con una prima ed embrionale versione del poemetto Dialoghi con Amin. Nel 2020 una sua antologia poetica viene selezionata e pubblicata in Russia dall’editore Igor Ulangin per la collana “Contemporary Italian Poetry” diretta dal critico e slavista Paolo Galvagni (traduzioni a cura di Tatiana Grauz). Nel gennaio del 2021 inaugura la rubrica “I poeti di trent’anni” curata da Milo De Angelis per la rivista “Poesia” di Crocetti. Dirige l’online della rivista “Atelier” (dove cura una rubrica di traduzioni poetiche) e cura la collana “Deserti Luoghi” per l’editore Terra d’ulivi. Nel 2022 pubblica per Crocetti Idee editoriali Feltrinelli il suo secondo lavoro in versi Dialoghi con Amin.

Premio LericiPea "Edito" 2022 a Nevio Spadoni

A Nevio Spadoni, nato a San Pietro in Vincoli, Ravenna, nel 1949, poeta e drammaturgo, viene assegnato il Premio LericiPea 2023, sezione Paolo Bertolani per i dialetti. Erede del grande solco della poesia romagnola che va da Pascoli a Spallicci, da Baldassari a Guerra e a Baldini, è unanimemente considerato tra i più autorevoli neodialettali di oggi. Personalità tra le più raffinate, che unisce cultura filosofica, storica, etnografica a stratificate risonanze letterarie, Spadoni è noto curatore di due antologie di voci romagnole, autore radiofonico e collaboratore delle pagine culturali di quotidiani.  A una fertile opera in versi che attraversa almeno quattro decenni, affianca la notevole produzione teatrale, di un particolare teatro di parola, apprezzato e rappresentato in Europa e negli Stati Uniti e trasmesso su Radio 3. Nella nuova raccolta Parôl ad sêl e ad mél (Parole di sale e di miele) appare in tutta evidenza la sintesi che ha reso la sua poesia e il suo teatro così attuali, autentici e universali, perché nella poesia e nel teatro “continua a battere e a non morire il cuore degli uomini”. Perché la pagina scritta e quella rappresentata incarnano e inscenano tutto il teatro dell’umano e della natura: “Diresti che si accende così la vita: / fatta di volti, di ombre che si divincolano / nel paretaio del mondo, / che cercano il pane della pace. / Forse un bel giorno / ritorneranno ancora le api al favo, / dallo sparviero più libere le rondini.” (Di pane e di pace). Poeta lirico, la cui voce parte dal canto di una perdita (privata e al contempo storica), di una fondamentale orfanità, per approdare alla condivisione etica e morale di un Destino Universale che accomuna natura e nature umane: i monologhi in versi del suo teatro inscenano magistralmente, sulla scia della Tragedia greca, figure extra-vaganti di donne uniche, siano esse popolane o aristocratiche, in preda a deliri o ossessi della psiche che hanno a che fare con l’epoca presente o straniata e con epoche remote e tuttavia attuali: è il caso de La persa, donna stracciona e follemente veggente vissuta nel XII secolo, o dell’imperatrice Galla Placidia, raffinata e colta personalità del V secolo. Figure emblematiche, Cassandre, che raccontano i dubbi attivi e lo sgomento vuoto del mondo. La parola della poesia è ancora in grado di traghettare e registrare il “filo rosso che tiene legate le nostre esperienze?”, così nella nota all’ultimo libro, l’autore si domanda, e sa, nell’intimo di sé, quasi al culmine della propria arte, che la parola ha ancora questa valenza, ha in sé questa connaturata possibilità: contemplare l’esistenza, comprenderla, dando voce a chi non ne ha, rendendo chiaro il buio, dando luce all’oscurità, portando sale e miele: sale della terra, miele della vita.

(
Manuel Cohen, 16.07.2023)

Nevio Spadoni, nato a S. Pietro in Vincoli (Ravenna), vive dal 1984 a Ravenna, dove ha insegnato filosofia nelle scuole superiori. Le sue poesie sono comprese in diverse antologie italiane e straniere, e tradotte in più lingue. Nel 2017 ha pubblicato Poesie (1985 -2017) per la Società Editrice “Il Ponte Vecchio” che contiene tutti i lavori precedenti: Par su cont, Al voi, Par tot i virs, A caval dagli òr, E’ côr int j oc,  I sgrafegn, Un zil fent, Nèsar, Nadêl Agli òmbar, I mur,  con pagine critiche, e nel 2019, con la stessa Casa Editrice, è uscito il volume Tutto il Teatro con le seguenti opere: Lus, La Pérsa, Sta nöt che al vós, L’isola di Alcina, La tromba, Galla Placidia, Francesca da Polenta, Teresa e Byron, Fiat lux! E’ fat dla creazion, Anàstasis, Giuditta di Betulia, E’ bal L’ôv ad stroz, La zopa Caratena, con testimonianze di attrici ed attori che hanno collaborato con lui, e sguardi critici.. Vincitore di premi di poesia, tra i quali “Il Boncellino”, il” Lanciano,” Tratti Poetry Prize,” Gozzano,”“Salva la tua lingua locale,” Premio internazionale Via Francigena, 3 classificato a “Poesia onesta”, Premio “Aldo Spallicci”, “Premio speciale SIAE”, Roma, 2016, Finalista “Premio Alda Merini”, 2015; Premio speciale della giuria “Salva la tua lingua locale”, Roma, Campidoglio 2018,  Premio alla carriera a Guardiagrele 2021; 2° classificato al “Premio Ischitella” nel 2021; “Premio Adriatico” per la poesia, Termoli, 2021. Collabora ad alcune riviste letterarie, a Il Resto del Carlino. Ha partecipato, su invito, a diversi Festival di letteratura: Seneghe, Alessandria, Roma, (Tempio Adriano) Ritratti di Poesia, 2016, Mantova, Tredozio. È autore inoltre di opere teatrali, andate in scena per “Ravenna Teatro” e “Ravenna Festival” in Italia e all’estero, fra le quali Luṣ e L’isola di Alcina, ottenendo per quest’ultima due nomination al Premio “Ubu”. Ha pubblicato le antologie Le radici e il sogno. Poeti dialettali del secondo ’900 (con Luciano Benini Sforza, Faenza MobyDick,1996), e, D’un sangue più vivo. Poeti romagnoli del Novecento (con Gianfranco Lauretano, Cesena, Il Vicolo, 2013).Con Fabio Pagani ha pubblicato Vivi nella parola, I sepolcri dei poeti romagnoli, Forlimpopoli, L’arcolaio, 2021. Con Sauro Mattarelli ha pubblicato “Passioni e ideali – Ricordando i personaggi delle”Ville Unite”, Longo editore, 2022. Il 31 luglio prossimo riceverà Il Prestigioso Premio Lerici Pea per la poesia in dialetto.