Premio Lerici Pea 2017 ”alla Carriera”
a Milo De Angelis.
Quest’anno, per decisione unanime dei Soci e della Giuria Scientifica del Premio, il prestigoso Premio Lerici Pea “alla Carriera” è stato assegnato a Milo De Angelis.
MOTIVAZIONE
Nel quadro della nuova poesia affermatasi dopo i Novissimi, dagli anni Settanta, De Angelis è subito apparso già alle prime prove con un talento impareggiabile per i modi con cui ha saputo declinare il verso italiano tra oltranza d’immagine e precisione quotidiana, una sorta di bifocalità che ha sempre attratto ed intrigato i lettori, perché non se ne può non riconoscere la genuina sincerità, nel nome di quella professione di fede nella poesia che è la ragione della sua vita e della sua capacità di ascolto e voce, in cui molti si sono riconosciuti e ritrovati.
Lungo è il suo viaggio in versi, quasi mezzo secolo, come attesta il recente Tutte le poesie (Mondadori 2017) e – pur nella fedeltà – assai articolato nelle sue stagioni: in Somiglianze le diverse epifanie si accendono in un vario e mobile quadro onirico e semirealistico (la Milano anni ‘70), dove si avverte la lezione di una linea notturna della poesia moderna da Rimbaud a Campana a Luzi a Porta. Dopo due libri in cui sono prevalenti le ragioni di un astrattismo del tragico puro (Millimetri; Terra del viso), con Distante un padre (1989) De Angelis torna ad una connotazione più vissuta: questa volta si tratta piuttosto del Monferrato: la collina, i grafiti di infanzia e adolescenza, i miti pavesiani sono gli elementi più vistosi dove opera un continuo slittamento semantico, dal consueto al surreale e all’assurdo. Cruciale Biografia sommaria (1999) dove il tema del ritorno (che ci riporta al pavesismo intimo di Milo) è ossessivamente presente. E ne avverti anche l’acuta lacerazione, tra un desiderio di perenne fedeltà all’identico e all’istante e l’accettazione di una temporalità consumante, in cui lo stesso Milo esorta se stesso a misurarsi.
Tema dell’addio (2005) è incentrato sulla prematura scomparsa della moglie, la poetessa Giovanna Sicari, con nuovi accenti di più struggente e inattesa tenerezza. Il libro inaugura una nuova modalità compositiva, poi ripresa nei libri successivi (Quell’andarsene nel buio dei cortili, 2010; Incontri e agguati, 2015). È una strategia compositiva che tende ad una sorta di lampeggiante diario poetico come posto sulla soglia in una reiterata e interminabile partita tra la parola e il silenzio, non un silenzio afasico e punteggiante l’indicibile, quanto un silenzio come monito costante del limite e della fine.
BIOGRAFIA
Classe 1951, Milo (Camillo) De Angelis è attivo in diversi campi della letteratura. A Milano, dove è nato e dove oggi vive, si è laureato in Lettere e ha fondato e diretto la rivista di poesia “Niebo” (1977-79). Ha pubblicato le seguenti raccolte: Somiglianze (1976, revisione nel 1990); Millimetri (1983); Terra del viso (1985); Distante un padre (1989); Biografia sommaria (1999); Tema dell’addio (2005); Quell’andarsene nel buio dei cortili (2010); Incontri e agguati (2015). Ha riunito nel nuovo Specchio di Mondadori Tutte le poesie 1969-2015 (2017). Ha inoltre scritto i racconti La corsa dei mantelli (1979) e il volume di teoria poetica Poesia e destino (1982); di rilievo anche Colloqui sulla poesia / Milo De Angelis, a cura di Isabella Vincentini, Edizioni La Vita Felice, Milano 2008 (raccolta di ventidue interviste dal 1990 al 2007, con dvd allegato a cura di Viviana Nicodemo e Stefano Massari), ripreso da Book Time, Milano 2013.