Premio LericiPea 2011

È significativo questo 2011, non solo perché è il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, ma anche perché è l’anno della Lingua e Cultura russa in Italia e italiana in Russia, ed è stato dichiarato dall’ONU, Anno Internazionale delle Foreste. Tutti e tre questi appuntamenti, per l’associazione Lerici Pea, che quest’anno presiedo, si sono configurati come altrettante occasioni di riflessione.

Per questo abbiamo dedicato un evento significativo, in marzo, alla Spezia, al rapporto tra Poesia e Risorgimento e abbiamo lavorato per rafforzare il legame con la Russia, realizzando, grazie al contributo del Ministero della Cultura Russa e l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca, il IV Premio di Poesia Lerici Pea a Mosca. Abbiamo poi aderito all’appello lanciato dall’ONU, proponendo come vincitrice della sezione Lerici Pea – alla Carriera, una grande poetessa e antropologa brasiliana che ha dedicato la vita alla difesa della foresta Amazzonica e alla cultura degli Indios, Marcia Theophilo.Purtroppo la nostra società ha una vista miope nei confronti di questo bene naturale, la foresta: continuiamo a guardare ad essa solo in termini di sfruttamento, non per il suo valore assoluto; eppure, grandi intellettuali hanno cercato di insegnarci un altro modo di “guardare“. Vorrei ricordare a tale proposito ciò che scriveva il Premio Nobel Rabrindanath Tagore, di cui in maggio abbiamo celebrato il centocinquantesimo anniversario della nascita: “è alla foresta che si è ispirata la democrazia indiana perché da essa possono infatti derivare tutti i valori.

Il Premio Lerici Pea 2011, come accennato, ruota dunque attorno a “nuclei forti”: rispetto per la Natura, passione per la libertà e l’unità della nostra patria, amore per le nostre radici spezzine e liguri. Ne fanno testimonianza, nell’ordine, il Premio alla Carriera alla poetessa Marcia Theophilo, il poemetto civile “Le midolla del male “di Emilio Zucchi (vincitore della sezione Poesia Edita, ex aequo con Giorgio Mannacio), il premio “Paolo Bertolani” conferito a Renzo Fregoso (il grande poeta dialettale spezzino), il premio Poeti e Artisti Liguri nel Mondo, conferito alla genovese Martina Bacigalupo

Adriana Beverini
Presidente p.t Premio Poesia Lerici Pea

 

Premio LericiPea 2011 - I Premi

Premio LericiPea "Alla Carriera" 2011 a Márcia Theóphilo

Il 57° Premio di Poesia Lerici Pea ha avuto luogo a Lerici il 25 settembre 2011, nella tradizionale location di Villa Marigola (Centro Studi della Cassa di Risparmio della Spezia).

Nell’anno proclamato dal WWF “Anno delle Foreste“, il Premio alla Carriera è stato assegnato ad una grandissima poetessa brasiliana che ha speso la sua vita difendendo la foresta amazzonica: Márcia Theóphilo.

Con tale riconoscimento, la Giuria Scientifica (formata da Massimo Bacigalupo, Giuseppe Conte, Marina Giaveri, Stefano Verdino e Valentino Zeichen) ha sottolineato come “la frontalità di una poesia di accesi colori e suoni, l’impasto di dimensione cosmica e primigenia con l’allarme di un oggi post-umano siano i punti qualificanti della ricca esperienza di poesia in portoghese e italiano di Márcia Theóphilo.”

MOTIVAZIONE

Per l’impasto di canto e battaglia che è inscindibile nella sua poesia, la netta determinazione con cui difende la foresta contro il deserto, la vita contro la morte.
Una poesia la sua, che sarebbe limitativo rubricare sotto l’etichetta di poesia ecologica: è poesia e basta.
Poesia densa di armonia e di forza sia nella versione portoghese che nella trasposizione italiana.
Altro merito della Theophilo è infatti la capacità con cui riesce a rendere in lingua italiana suoni e ritmi della sua lingua materna inserendosi bene, come ha scritto Mario Luzi, nel sistema ritmico e timbrico dell’italiano senza per questo sacrificare il ritmo e il suono dell’originale portoghese del Brasile.

Márcia Theóphilo nasce a Fortalesa, capitale dello Stato di Cearà, nel nord-est del Brasile. Studia Antropologia a Rio de Janeiro, San Paulo e Roma, dove consegue il dottorato. Nel 1971 viene in Italia come esiliata politica sfuggendo al regime militare che aveva imposto severe leggi sulla censura. Qui in Italia si impegna a mantenere relazioni culturali tra Italia e Brasile rappresentando l’Unione Brasiliana di Scrittori. Nel corso degli anni ha organizzato incontri di poesia, ha tradotto in portoghese poeti italiani e in italiano poeti brasiliani.
Ha scritto:

Saggi: “Ritorno di un poeta assassinato – Omaggio a Garcia Lorca” (ed. Nuovi sentieri, Roma 1976), “Il massacro degli Indios nel Brasile d’oggi” (Euno, Enna 1977).

Pièces teatrali: “Arapuca” (Ed.I manoscritti del Ciclope, Roma 1979), “Dica a quelli che è da parte di Dulce”, prefato da Dacia Maraini.

Testi didattici: “Gli Indios del Brasile” (Nuove edizioni romane, Roma 1978).

Racconti.

La ricca opera poetica segna gran parte della sua carriera. Ricordiamo: “Catuete Curupira” (ed. La Ninea 1983, Premio Minerva); “Il Fiume, l’uccello, le nuvole” (Rossi&Spera, 1987); “Io canto l’Amazzonia” (Ed. dell’Elefante,1992, Premio Città di Roma); “I bambini Giaguaro” (Ed. De Luca, 1995, Premio Fregene) e Kupahùba” (Ed Tallone, 2000), entrambi prefati da Mario Luzi. La sua poetica è tutta incentrata sulla natura, sui miti e le leggende della foresta Amazzonica, sui popoli indigeni, sulla denuncia dello scempio che ai suoi danni si compie e all’impegno di salvaguardare il patrimonio naturale dalle aggressioni della civilizzazione. Nel 1997 le viene assegnato il Premio Nuove Scrittrici, nel 1999 il Premio Calliope per la poesia; nel 2010 il Premio Green Book – Libro Verde dell’Anno con “Amazzonia sempre” (Darwin ed.). E’ candidata al Premio Nobel e vive tra Roma e il Brasile.

Premio LericiPea "Edito" 2011 a Giorgio Mannacio ed Emilio Zucchi

Ex aequo a Giorgio Mannacio (Dalla Periferia dell’Impero, Edizioni del Leone ) ed Emilio Zucchi (Le midolla del male, Passigli editore) 

Giorgio Mannacio. Nato in Calabria nel 1932 e vissuto quasi sempre a Milano. Fino al 2004 ha esercitato la professione di giudice. Dopo un esordio con due pubblicazioni su “Il Verri” nel 1959, ha pubblicato poesie su “Il Caffè” di Vicari (1963-66), su L’Almanacco dello Specchio Mondadori (1977), su varie riviste letterarie e su Il Corriere della Sera. In volume Comete e altri animali (Sabatelli, 1987) con prefazione di Vico Faggi), Preparativi contro tempi migliori (Aleph, 1993), con prefazione di Giovanni Testori, Storia di William Pera (Campanotto Editore, 1995), Fragmenta mundi (Edizione del Leone 1998) e Visita agli antenati (Philobiblon, 2006) con prefazione di Arturo Schwarz, Dalla periferia dell’Impero con prefazione di Paolo Ruffilli, (Edizione del Leone, 2010).
Scritti teorici sulla poesia sono stati pubblicati in Molloy (1989-1993) su Il monte Analogo (2009) e su Ippocrene (2008-2009).Con la raccolta “Dalla periferia dell’impero”, il percorso di poesia umbratile, sapiente di forme e di toni (dalla satira all’elegia, alla meditazione ove poesia e filosofia si ritrovano unite), di Mannacio giunge alla grazia del classico. Classico nella scelta ritmica, dove il verso è libero di ritrovare, a volte, la necessità del metro (l’agilità del settenario, la nobiltà dell’endecasillabo), classico, forse, anche nella definizione del suo stesso ruolo, in quella scelta di collocarsi “alla periferia” di un impero che è forse linguistico (l’italiano essendo ormai lingua men che minoritaria nel panorama letterario), forse cronologico (si veda il tema della memoria, sempre presente ma ancor più rilevato in quest’ultima raccolta), forse di collocazione personale (“Il poeta è una stella cadente/ sortilegio della parola, fiamma breve/ e prima e dopo, niente” aveva scritto Mannacio in Visita agli antenati ).A

Emilio Zucchi è nato nel 1963 a Parma dove vive. Ha pubblicato le raccolte poetiche “Il pane” (Prefazione di Leopoldo Carra, Campanotto editore 1994), Il pioppo genuflesso (prefazione di Mario Luzi, Diabasis 2001) e tra le cose che aspettano (prefazione di Maurizio Cucchi, Passigli 2007, finalista ai premi Viareggio-Rèpaci e Cetonaverde Poesia), Le midolla del male, Passigli Poesia 2010. Suoi versi sono apparsi sull’“Almanacco dello Specchio”, “Poesia” e “Poeti e Poesia”. Si occupa di scrittra in versi anche da un punto di vista critico, sulla rivista “Poesia” e sulla “Gazzetta di Parma” di cui è redattore della pagina culturale.Le midolla del male è un libro potente, nuovo, innervato di storia e di metafisica, di violenza e di pietà, di orrore e di redenzione. Emilio Zucchi non ha paura di raccontare, di piegare una ispirazione potentemente lirica alla disciplina della narrazione, della sintassi, della ragione. È un momento di poesia compiuto e solenne. Di tensione etica, severa e dolcissima. I personaggi che in scena sono storici, il periodo in cui vivono è il più oscuro, travagliato, macabro e insieme eroico per il popolo italiano, gli anni quaranta del secolo scorso. Non il fascismo. La deriva criminale del Fascismo. Non la Resistenza in armi. La Resistenza innanzitutto spirituale. Un libro potente, nuovo, innervato di storia, metafisica,volenza, pietà, orrore e redenzione. Un lirismo teso e drammatico pervade questo poema, esempio di una poesia civile ormai autonoma rispetto alle ideologie, che produce eticità dall’interno di se stessa, per forza di evocazione e di stile.

LericiPea "Edito" 2011 speciale   a Roberto Carifi  Per il suo libro “Tibet” (Le Lettere edizioni)

 Si intitola Tibet – con un termine il cui orizzonte semantico sembrerebbe nettamente circoscritto – l’ultima raccolta di versi di Roberto Carifi poeta pistoiese fra i più intensi e prolifici. Qui consegnato, si direbbe, nella sua ricerca tormentata di un senso possibile dell’esistenza, a una sorta di approdo definitivo. Segnato dalla malattia nella più essenziale delle facoltà espressive – la parola -, l’urgenza del verso ne risulta come decantata da un lungo e tortuoso percorso interiore, al termine del quale la poesia sgorga con un nuovo linguaggio: quello di un sistema filosofico (il buddismo), cui l’autore si era già avvicinato in morte della madre, e che ha poi decisamente abbracciato, con l’ostinazione di chi, con l’occhio ormai posato sulle cose ultime, ha deciso di salvarsi, costi quel che costi. E cioè anche a rischio che i fantasmi di una ricerca non conclusa entro le natìe, e ben diverse, coordinate spirituali, riaffiorino a ogni piè sospinto, per niente tenuti a bada dalla grammatica «acquisita» – il nulla, la vita come sofferenza e non significanza, l’accettazione del dolore, il nirvana. Un esperimento, stilisticamente impervio, gravido del fascino dell’irrisolto. Sottratto, in realtà, alla pace dell’Illuminato.

Premio LericiPea "Inedito" 2011 a Paolo Febbraro

L’edizione 2011 della sezione Poesia Inedita ha incoronato vincitore Premio il poeta e critico Paolo Febbraro.

Ha esordito come poeta con la silloge Disse la voce, compresa nel volume collettivo Poesia contemporanea. Quarto quaderno italiano (Guerini e Associeti, 1993) e poi confluita nel libro Il secondo fine (Marcos y Marcos 1999). Nel 2003 è apparso il prosimetro Il Diario di Kaspar Hauser (L’Obliquo). Come critico letterario, dirige con Giorgio Manacorda l’Annuario di Poesia edito da Castelvecchi, e ha curato la raccolta dei Poeti italiani della «Voce» (Marcos y Marcos 1998) e un’ampia antologia della Critica militante (Poligrafico dello Stato 2001).

Il suo terzo libro poetico è intitolato Il bene materiale.

Premio LericiPea Mosca 2011 a Maria Stepanova e Remo Faccani

In un gemellaggio Lerici – Mosca nel 2011 viene conferito e nasce un premio speciale a Maria Stepanova e Remo Faccani per la traduzione.

La poetessa Maria Stepanova è redattore capo del giornale on line www.openspace.ru. Ha pubblicato 8 raccolte poetiche per le quali ha ricevuto importanti riconoscimenti, dal Premio Pasternak al premio Belij nel 2005, Premio speciale “ Moskovski Sciot” nel 2006. Tradotta in molte lingue, nel 2010 è stata ospite della Sezione di Roma della Fondazione Brodskij. Remo Faccani è docente ordinario di Lingua e Letteratura russa all’Università di Udine. Studioso del grande poeta del ‘900 Osip Mandel’stam, ha di recente pubblicato per Einaudi una prestigiosa traduzione di Ottanta poesie accompagnata da un’attento studio metrico e filologico. Ha al suo attivo importanti studi su molti autori russi come Pushkin, Goncarov, Lotman, Bachtin ed altri.

Faccani si caratterizzano per l’impegno di restituire il più possibile integralmente le stratificazioni di senso tipiche di Mandel’tam: e dunque grande attenzione viene data alla trasposizione metrica in versi derivati dalla tradizione italiana e al tessuto sonoro dei testi, ma il largo ricorso a rime e assonanze non va a scapito di una resa semantica molto vicina all’originale. Operazione difficile ma assolutamente necessaria, perché il personale rapporto di Mandel’stam con il vuoto e con la morte passava anche, o soprattutto, attraverso la più precisa architettura del verso, unica speranza di dare una forma definita e resistente all’effimero respiro della vita.

Per il quarto anno consecutivo, il premio Lerici-Pea- Mosca, che gode del Patrocinio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si pone l’importante obiettivo di far conoscere in Italia la poesia russa contemporanea e al tempo stesso di premiare la preziosa opera di traduzione di uno studioso italiano. I due nomi sono stati resi noti dalla giuria composta da Giovanni Perrino, Evghenj Solonovich, Maksim Amelin, Giusa Lancini, Claudia Scandura, Viktor Kulle e Irina Ermakova.

Questa edizione del Premio, nell’anno dell’Italia in Russia e della Russia in Italia, gode del sostegno finanziario del Ministero russo della Cultura che si aggiunge a quello tradizionale dell’Istituto Italiano di Cultura di Mosca.

La cerimonia di consegna dei riconoscimenti si è svolta il 24 marzo alla Presenza dell’Ambasciatore d’Italia, Antonio Zanardi Landi, del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Adriano Dall’Asta e della Presidente p.t.Adriana Beverini.

Premio LericiPea "Lucia Roncareggi" 2011 a Giuseppe Carracchia

Il vincitore di questa sezione dedicata ai giovani poeti è il catanese Giuseppe Carracchia, classe 1988, che ha già pubblicato due sillogi (Pensieri notturni e Anime vagabonde), e nel 2010 Prova d’Autore, una raccolta caratterizzata da uno stile terso, sapienziale, con squarci immaginifici e con riuscite tensioni logico-linguistiche.

MOTIVAZIONE

Nella Poesia di GIUSEPPE CARRACCHIA, attraverso una sobria e fresca capacità di governare con personalità e misura la volontà di esprimersi, riusciamo a cogliere ciò che avviene all’improvviso, facendosi spazio.
Una capacità, che appare già molto affinata, di introdurre il lettore alla ricerca, alla scoperta di ciò che sta dietro le coincidenze, i ricordi, le sinestesie, costituisce la tonalità di queste poesie, costruite con le parole semplici del linguaggio quotidiano, come a sottolineare che introspezione e approfondimento raggiungono limpidezza espressiva soltanto attraverso un’intima chiarezza.
Forse, non sappiamo con quanta autoconsapevolezza, è l’autore a rivelare dove sia per lui il passaggio dalla oggettività alla misura interiore, capace di dilatare esperienze e pensieri: in un cedimento di cuore, distratto ma sempre attento… e sono le parole ad evocare, a suggerire, al di là del suono e della fisicità di un oggetto, l’apertura di varchi improvvisi, mentre la scrittura accompagna il divenire dei giorni, delle esperienze, delle sensazioni.
Le poesie inviate sembrano porsi come una sequenza , ma non in rapporto di causa-effetto, bensì come in un continuum atemporale dove unica scansione risulta la misura interiore.

Scarica la Presentazione del Vincitore e dei Finalisti dell’Edizione 2011 del Premio Giovani Poeti “Lucia Roncareggi”

 

Premio LericiPea “Liguri nel Mondo “2011 a Martina Bacigalupo

Martina Bacigalupo è nata nel 1978 a Genova. Dopo essersi laureata alla Facoltà di Lettere all’Università di Genova, ha seguito per due anni un post-graduate in fotografia all’University of the Arts of London. Nel 2005 ha vinto il premio «Black and White Photographer of the Year» e poi si è trasferita a Parigi, partecipando a Reflexion Masterclass, seminario di fotografia internazionale contemporanea.
Negli ultimi quattro anni Martina ha lavorato in Africa dell’Est come fotografa freelance. Basata principalmente in Burundi, si dedica soprattutto a tematiche sociali e collabora con differenti NGO internazionali come Human Rights Watch, Médecins Sans Frontières, Handicap International, Care, Amnesty International. Il suo lavoro è stato pubblicato, tra altri, su Internazionale, Esquire, Sunday Times Magazines, Elle, Jeune Afrique, Io Donna. Tra le sedi dove ha esposto, il Museo di Santa Maria della Scala a Siena, Palazzo Ducale a Genova, Festival di Sète (Francia), Atri Festival 2009, il Centre Culturel Français di Bujumbura (Burundi) e la Galleria d’Arte Moderna di Nervi. Martina ha partecipato all’edizione 2008 del Joop Swart Masterclass ad Amsterdam e nel 2009 ha vinto il Premio Ponchielli. Nel 2010 ha vinto il Premio internazionale CANON della Donna Fotogiornalista. Nel 2011 il suo lavoro è esposto al Festival Internazionale di Fotogiornalismo di Perpignan «Visa pour l’Image». Martina è membro dell’agenzia fotografica VU’ di Parigi.

Premio LericiPea “Paolo Bertolani” 2011 a Renzo Fregoso

Renzo Fregoso, nato nel 1922 alla Spezia è il rappresentante più insigne della poesia in dialetto spezzino. Erede e continuatore della poesia dialettale di Ubaldo Mazzini, ha nel tempo affinato la sua ispirazione e la sua ricerca sino a giungere a momenti di intensa liricità. Nella sua poesia c’è tutta la malinconia per una età, la giovinezza, e per un momento storico, quello della Spezia della prima metà del secolo ventesimo, ormai irrimediabilmente trascorsi . La nostalgia che pervade la sua poesia non scade però mai nel lamento per il buon tempo antico chè, Fregoso è sempre pronto a sorprenderci con una improvisa “virata” di dissacrante ironia, anch’essa tipicamente spezzina.E sa far nascere il sorriso là, dove sembrava, sino ad un momento prima, poter sgorgare una lacrima. E’ il suo un dialetto di non facile accesso,costruito com’è sulla ricerca di parole ed espressioni dialettali spezzine del secolo diciannovesimo e ventesimo che talora risultano desuete ed incomprensibili ai nostri giorni, essendo ormai, di fatto, venuta a mancare la realtà che le aveva generate.Una forte pietas umana, nascosta da un velo di consapevole accettazione della vita, vela tutta la sua produzione in dialetto, la cui poeticità resta intatta anche nella trasposizione in lingua italiana .

Altri premi 2011 Premio LericiPea Speciale a Angelo Tonelli per la sua attività di Grecista e Traduttore

 

“Eschilo, Sofocle, Euripide, Tutte le tregedie, Bompiani, Il pensiero occidentale”- traduzione, introduzioni, commenti di Angelo Tonelli, testi greci a fronte. Frutto di oltre 10 anni di lavoro, questa edizione di tutta la tragedia greca con testo a fronte, la prima in Italia e nel mondo a essere realizzata interamente da un unico Curatore, insieme poeta e filologo, che ne ha fornito la ricostruzione del testo, la traduzione, l’introduzione e le agili note esplicative, consente di cogliere con sguardo unificante la fulgida stagione della tragedia ellenica che vide fiorire il genio creativo di Eschilo, Sofocle e Euripide.
Viene così restituita in tutta la sua feconda inattualità al lettore moderno una delle culminazioni dell’arte sapienziale e iniziatica del nostro Occidente, capace di riverberare la spiritualità orfeodionisiaca eleusina nella sua dimensione essoterica: in maniera esplicita, attraverso tragedie vistosamente iniziatiche come Baccanti, Orestea, Alcesti, Edipo re e Edipo a Colono; e in maniera indiretta, grazie alla forma apollodionisiaca dell’opera drammatica nella sua espressione scritta, che a sua volta rinvia alla struttura stessa del théatron, che è ipso facto luogo sapienziale in cui si contempla (theáomai) il gioco delle passioni con empatia e distacco.
Con il greco a fronte i capolavori dei tragediografi a noi pervenuti brillano nella lingua in cui furono composti e consentono di restituire con sufficiente approssimazione la phoné originaria in cui furono pronunciati nel rito consacrato a Dioniso alla luce del sole ellenico, sotto lo sguardo della collettività riunita nel nome del dio dell’ebbrezza e della contemplazione.

Ma raggiungerà il culmine della sapienza/ chi gioiosamente celebri la vittoria di Zeus, / di Zeus che conduce i mortali/ sulla strada della saggezza/ e decretò il principio sovrano: “patendo conoscere”./ Invece del sonno stilla dinnanzi al cuore/ il tormento memore del dolore,/ e la sapienza raggiunge/ persino coloro che la respingono./ E’ questa la grazia violenta déi divini/ che siedono sui sacri scranni.

Eschilo, Agamennone, vv. 174-183

Poeta, filologo, regista teatrale, Angelo Tonelli è tra i massimi grecisti viventi. Edizioni di classici: Zosimo di Panopoli, Visioni e Risvegli (Coliseum 1988, prima edizione italiana; ristampa: Rizzoli 2004); Oracoli Caldaici (Coliseum 1990, prima edizione italiana; ristampa: Rizzoli 1995); Properzio, Il libro di Cinzia (Marsilio 1993); Eraclito, Dell’Origine (Feltrinelli 1993); Empedocle, Origini e Purificazioni (Bompiani 2002); Tutta la tragedia greca tradotta da Angelo Tonelli, (Marsilio 2007, 4 volumi); Le parole dei sapienti (in sette volumi), vol. I: Senofane, Parmenide, Zenone, Melisso (Feltrinelli 2010). Tra le sue opere di poesia si segnalano: Canti del tempo (Crocetti, 1988, vincitore Premio Eugenio Montale), Canti di apocalissi e d’estasi (Campanotto 2008, vincitore Premio Città di Atri).Tra le opere filosofiche: Sulle tracce della sapienza (Moretti e Vitali 2009); Sperare l’insperabile: per una democrazia sapienziale, (Armando 2010). Per la traduzione delle tragedie di Eschilo (Marsilio 2000) è stato insignito del Premio Valle dei Trulli 2001.

Premio LericiPea 2011 per l’Ecopoesia a M. Ivana Trevisani Bach

M. Ivana Trevisani dal 2001 scrive poesie. La natura, l’ecologia, la lotta all’inquinamento sono i temi prevalenti dei suoi versi. Ha scritto il Manifesto di Ecopoesia Italiano (2003). Nel 2005 ha pubblicato un libro di Poesie: “Ecopoesia nello Spazio-Tempo” Ed. Serarcangeli, Roma. Nel 2008 un libro sull’etologia felina: “Il patto con il gatto” Mursia Editore, Milano. Nel 2011 un libro”fantasy”: “La Felina Commedia di Mozòt”.Ha vinto numerosi premi di poesia e collabora con gruppi culturali e riviste.

Premio LericiPea Scrittura Poetica a Maurizio Maggiani

Per la prima volta l’associazione Lerici Pea assegna un premio Speciale ad un romanziere “per la qualità poetica della sua scrittura”.

Maurizio Maggiani, nato a Castelnuovo Magra in provincia della Spezia nel 1951, ha ottenuto molti premi e riconoscimenti. Nel 1990 il Premio Viareggio, Rèpaci e Campiello con “Il coraggio del pettirosso”, il Premio Alassio e Premio Strega nel 1998 con “La regina disadorna “. Nel 2002 ha pubblicato “E’ stata una vertigine” . Nel 2005 ha vinto, con il romanzo Il viaggiatore notturno, i premi Premio Ernest Hemingway e Premio Parco della Maiella e il Premio Strega. Come giornalista e commentatore cura una rubrica all’interno del quotidiano genovese Il secolo XIX e scrive per La Stampa.