• Adonis (2000), parigino di adozione, ma di cittadinanza libanese (benché di origine siriana), riconosciuto come il massimo Poeta vivente in lingua araba e più volte candidato al Nobel. Il Premio Lerici Pea contribuì a farlo conoscere anche in Italia e fece tradurre per la prima volta in italiano le opere del poeta.
• Yves Bonnefoy (2001), accademico di Francia e’ universalmente riconosciuto come uno dei massimi poeti e intellettuali europei; anche lui è stato più volte candidato al Nobel.
• H. Magnus Enzensberger (2002), vigile e ironica coscienza del nostro tempo, massimo erede della grande tradizione di poesia Civile tedesca da Heine a Brecht.
• Juan Gelman (2003), nato a Buenos Aires, ma costretto a fuggire dall’Argentina in quanto “portavoce” della resistenza politica al regime militare. Scrive di lui Giuseppe Conte: « Gelman ci offre la sua “grande lezione” mostrandoci che è proprio la poesia a tener vivo quanto c’è di più umano nell’uomo, la memoria, la dignità del dolore…».
• Seamus Heaney (2005), irlandese, Premio Nobel per la Letteratura nel 1995, protagonista indiscusso della cultura europea dell’ultimo quarto di secolo, docente presso l’Università di Harvard. La sua, la Voce lirica e appassionata dell’indipendentismo irlandese.
• Lawrence Ferlinghetti (2006), statunitense di origini italiane, maestro della Beat Generation, poeta, editore e artista, in oltre mezzo secolo di attività, è stato testimone vigile dei travagli della storia americana: «…di questa sorprendente vita quaggiù e degli strani clown che la controllano…”
• Jesper Svenbro (2007), grande intellettuale europeo, grecista e voce eminente della Poesia Scandinava, membro dell’Accademia di Svezia, è il poeta della perfetta sintesi “aperta e in movimento” dello spirito europeo.
• Bella Achmadulina (2008), riconosciuta come la più grande poetessa russa dopo Anna Achmatova, è’ stata espressione della nuova generazione poetica poststaliniana, ha condotto un’originale ricerca sul linguaggio: attenta alle inflessioni gergali, ma sempre guidata da un’ansia di purezza espressiva e della fede nella funzionalità simbolica della parola.
• François Cheng (2009), poeta, critico, traduttore e calligrafo di origine cinese, naturalizzato francese, il 13 giugno 2002 è diventato il primo asiatico eletto tra i membri dell’Académie française, è tuttora considerato uno dei più importante e acuto mediatori culturali tra la Cina e l’Europa. Nelle sue Poesie, Cheng ci rende partecipi delle sue riflessioni sulle questioni esistenziali più radicali, che non hanno mai smesso di tormentarlo
• Cees Nooteboom (2016), ultimo premiato della passata edizione 2016, è nato all’Aja nel 1933 e vive tra Olanda, Spagna e Germania; sicuramente il massimo esponente vivente della poesia, ma anche della letteratura “nordica”, più volte candidato al Nobel, è stato definito dal New York Times come “una delle voci più alte nel coro degli autori contemporanei”.
• Milo De Angelis (2017), poeta, scrittore e critico letterario, fin dagli esordi degli anni Settanta, ha subito manifestato un talento impareggiabile per i modi con cui ha saputo declinare il verso italiano, tra oltranza d’immagine e precisione quotidiana. Il suo stile poetico si distingue per un respiro breve e frammentario, pieno di sospensioni, interruzioni, citazioni, discorsi diretti e soluzioni vicine all’Aforisma. 

Il Premio alla Carriera dal 1998 viene assegnato ogni anno, per decisione della Proprietà del Premio LericiPea e della Giuria di Eccellenza, solo ai più grandi poeti Italiani e internazionali, per curriculum e corpus dell’opera poetica. Requisito imprescindibile per poter ricevere il Premio è che il poeta designato venga a ritirare il premio personalmente. Solo in casi eccezionali, se si dovesse ricorrere a manifestazioni di premiazione alternative (vedi collegamenti in streaming) il premio in denaro previsto non verrà corrisposto, ma al poeta verrà fatta pervenire solo la Targa del Premio, la motivazione della Giuria e saranno acquistate copie di libri.