Ol’ga Aleksandrovna Sedakova

Ol’ga Aleksandrovna Sedakova in russo: Ольга Александровна Седакова (Mosca, 26 dicembre 1949) attualmente considerata la più grande poetessa russa contemporanea, erede della tradizione dei grandi poeti russi del ’900, quali Osip Mandel’stam, Bella Achmadulina, Anna Achmatova, Velimir Chlebnikov e Iosif Brodskij, è anche traduttrice, narratrice e dantista. Figura di grande rilievo, è ammirata non solo come “donna di lettere” e scrittrice, ma anche come studiosa nel mondo accademico internazionale. La sua presenza nel mondo della poesia e delle lettere dalla fine del Novecento agli inizi del Duemila non ha subito incrinature. Il suo pensiero, lucido e penetrante, è fortemente radicato nella sua coscienza religiosa e poetica. Il filosofo Sergej Averincev, ha scritto di lei: «Con la coscienza poetica di Ol’ga Sedakova, ci si misura proprio come sulle stelle fisse, come si usava dire prima di Niccolò Copernico».
Si è laureata alla Facoltà di Filologia dell’Università di Mosca Lomonosov nel 1976. Scrive fin dagli anni Sessanta e la sua produzione poetica era affidata in patria alla fortuna delle copie dattiloscritte e all’estero all’editoria dei grandi centri culturali dell’emigrazione. Ma dalla metà degli anni Ottanta circa, i suoi versi e la sua prosa e la sua attività di traduzione, cominciarono ad apparire in riviste letterarie russe specializzate, in Estonia (a Tartu) e in Russia. I suoi testi furono nello stesso tempo tradotti in diverse lingue: inglese, italiano, tedesco, francese, svedese, olandese, ebraico, albanese, serbo, greco, finlandese, polacco e cinese. La sua prima raccolta di poesie è stata pubblicata a Parigi nel 1986, mentre la raccolta completa delle sue opere è stata pubblicata, “ufficialmente”, a Mosca nel 2001, nell’edizione russa En Ef K’ju/Tu Print: (O. Sedakova, Proza, Stichi, Moskva, 2001, voll. I-II.) Ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti da ogni luogo della cultura occidentale laica e religiosa, e si riferiscono tutti alla sua attività trentennale nell’ambito della cultura russo-ortodossa e della poesia russa in Occidente e in Oriente:
- Premio Belij per la poesia a Leningrado nel 1982;
- Premio Schiller, nel 1991;
- Donna dell’anno, Who’s Who-1992, Cambridge, nel 1992;
- Premio Città di Parigi ad un poeta russo, nel 1992;
- Premio Puškin, Alfred-Toepfer-Stiftung, Amburgo, nel 1992;
- Premio Europeo per la poesia nella città di Roma, nel 1996;
- Premio Stato della Città del Vaticano: Le radici cristiane dell’Europa. Nel nome di Vladimir Solovëv, a Roma-Città del Vaticano nel 1998;
- Laurea honoris causa in Teologia, Facoltà di Teologia dell’Università Europea di Minsk, marzo del 2003 con la seguente motivazione: Per gli insigni risultati nell’illuminazione spirituale e per la testimonianza cristiana ad Est e ad Ovest;
- Premio Fondazione Solženicyn, per la poesia, che ha condiviso insieme a Ju. Kublanovskij (poeta e pubblicista), nel maggio del 2003;
- Cavaliere della Repubblica francese nel 2005.
- Premio Camposampiero, per la poesia religiosa, Padova, nel 2010;
Nella sezione “traduzioni dalle letterature straniere in lingua russa” sono state selezionate opere scelte da: Dante, Petrarca, San Francesco, Properzio, Flaminio, Bertrand de Born, Lewis Carroll, T. S. Eliot, Ezra W. L. Pound, Emily Dickinson, Pierre de Ronsard, Mallarmé, Victor Hugo, Paul Claudel, Rainer M. Rilke, Paul Celan.
La prima Antologia poetica in Italiano, Solo nel Fuoco si semina il Fuoco, è stata pubblicata nel 2008 dalle Edizioni Qiqajon (Comunità di Bose), ed è a cura del suo traduttore per eccellenza, Adalberto Mainardi e corredata di un saggio di Sergej Averincev.
Ol’ga Aleksandrovna insegna dal 1991 alla Facoltà di Filologia dell’Università di Mosca, Dipartimento di Storia e Teoria della cultura mondiale.
Nel 2020, il Premio internazionale di Poesia LericiPea Golfo dei Poeti, le attribuisce il premio “alla Carriera”, che prima di lei avevano ricevuto altri 2 poeti russi: Bella Achmadulina nel 2008 e Evgenij A. Evtusenko nel 2012.
Ol’ga Aleksandrovna Sedakova (Ольга Александровна Седакова, Moscow, 26th December 1949) is considered the greatest contemporary Russian poet, as well as the heir of the great Russian poets of the 20th Century such as Osip Mandel’stam, Bella Achmadulina, Anna Akhmatova Velimir Khlebnikov and Iosif Brodskij. She is also a translator, narrator and expert on Dante Alighieri, and she is admired not only for being a “woman of letters” and writer, but also a scholar of the international academic world. Her carreer has always been flourishing and her lucid and penetrating thought is deeply rooted in her religious and poetic consciousness. The philosopher Sergej Averincev wrote: «With the poetic conscience of Ol’ga Sedakova, we measure ourselves in the same way as we did with the fixed fixed stars, as they used to say before Nicolaus Copernicus.”
She graduated from the Faculty of Philology of the Lomonosov Moscow University in 1976. She has been writing since the 1960s – in Russia her poetic production was commended to the fortune of the typewritten copies of hey work, whereas abroad to the publishing houses of the great emigration and cultural centers. From the mid-1980s, thought, her verses, her prose and her translation activity began to appear in specialized Russian literary magazines, both in Estonia (in Tartu) and in Russia. Her texts were translated into several languages : English, Italian, German, French, Swedish, Dutch, Hebrew, Albanian, Serbian, Greek, Finnish, Polish and Chinese. Her first collection of poems was published in Paris in 1986, while the complete collection of her works was officially published in Moscow in 2001, in the Russian edition En Ef K’ju / Tu Print: (O. Sedakova, Proza, Stichi, Moskva, 2001, vol. I-II.).
She received important awards, all referring to her thirty-year activity in the field of Russian Orthodox culture and Russian poetry:
• Belij Prize for Poetry in Leningrad in 1982;
• Schiller Prize, in 1991;
• Woman of the Year, Who’s Who-1992, Cambridge, 1992;
• City of Paris Award to a Russian poet, in 1992;
• Pushkin Prize, Alfred-Toepfer-Stiftung, Hamburg, in 1992;
• European Prize for Poetry in the city of Rome, in 1996;
• Vatican City State Award: The Christian roots of Europe. In the name of Vladimir Solovëv, in Rome-Vatican City in 1998;
• Honorary degree in Theology, Faculty of Theology of the European University of Minsk, March 2003 with the following motivation: For the outstanding achievements in spiritual enlightenment and for her Christian witness in the East and West;
• Solženicyn Foundation Award, for poetry, which she shared with Ju. Kublanovskij (poet and publicist), in May 2003;
• Knight of the French Republic in 2005.
• Camposampiero Prize, for religious poetry, Padua, in 2010.
In the section “translations from foreign literatures into Russian”, selected works have been selected from: Dante, Petrarca, San Francesco, Properzio, Flaminio, Bertrand de Born, Lewis Carroll, TS Eliot, Ezra WL Pound, Emily Dickinson, Pierre de Ronsard, Mallarmé, Victor Hugo, Paul Claudel, Rainer M. Rilke, Paul Celan.
Ol’ga Aleksandrovna has been teaching since 1991 at the Faculty of Philology of the Moscow University, Department of History and Theory of World Culture.
In 2020, she won the LericiPea Golfo dei Poeti International Poetry Prize, which in the past was given to other two Russian poets: Bella Achmadulina in 2008 and Evgenij A. Evtusenko in 2012.
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POESIE
PARLA L’ EREMITA
― Ti custodisca Iddio
che tutti custodisce
nella vita vana e rozza,
come il tesoro nascosto nel campo.
E sul tesoro un albero
parla di felicità.
E gli uccellini in volo
— inchino al cielo profondo —
colmano l’orbite degli occhi
del latte dei miracoli:
oh, si può non pensare a nessuno
e si può non scordare nessuno.
Io scelgo una figura,
e lei somiglia a me:
al crepitare notturno del bosco,
al rumore d’un giorno di pioggia,
al sentiero che qualcuno percorre
e innanzi a sé che naviga vede
la zattera casuale e oscillante
dell’ultimo falò.
Ti custodisca Iddio
che sa leggere nei cuori,
nella desolazione,
nella devastazione e nel fondo della fine
— nell’inarrivabile vetro
d’uno scrigno serrato.
Là dove piange la semplice vita
come un bambino,
ti custodisca Iddio,
come oro Suo zecchino!
Traduzione italiana a cura di fr. Adalberto Mainardi, traduttore e teologo.
Отшельник говорит
– Да сохранит тебя Господь,
Который всех хранит.
В пустой и грубой жизни,
как в поле, клад зарыт.
И дерево над кладом
о счастье говорит.
И летающие птицы
– глубокого неба поклон
– умеют наполнить глазницы
чудесным молоком:
о, можно не думать ни о ком
и не забыть ни о ком.
Я выбираю образ,
похожий на меня:
на скрип ночного леса,
на шум ненастного дня,
на путь, где кто-нибудь идет
и видит, как перед ним плывет
нечаянный и шаткий плот
последнего огня.
Да сохранит тебя Господь,
читающий сердца,
в унынье, в безобразье
и в пропасти конца –
в недосягаемом стекле
закрытого ларца.
Где, как ребенок, плачет
простое бытие,
да сохранит тебя Господь
как золото Свое!